The Palio of Siena's fate

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Italian Minister of Tourism, Michela Brambilla, has launched her personal campaign against the Palio of Siena. Brambilla says that if Catalonia has banned bull fighting, Italians should renounce one of the oldest and most appreciated historical and cultural traditions in the world. Why? For the mistreatment of race horses. In fact, the Palio damages the image of Italy, says Brambilla, and is not a good "Made in Italy" promotion vehicle.

The mayor of Siena, Maurizio Cenni, furious with anger, replied that the Palio is totally compliant with animal protection provisions. If the minister does not withdraw her statements on abuses during the Palio, he will plan to go to court.

Brambilla states: "Never talked about abolition…" However, "we need to assess any Palio, including the Siena Palio, to calculate how many deaths and mistreatments of animals have occurred." An ad hoc committee has been established to screen various Italian events involving horses, donkeys, geese and even doves. There are too many events, too many legacies, which exploit animals. During a press conference at Palazzo Chigi, Italian Government headquarters, the tourism minister strongly condemned the violence on animals and declared that, among all palii, it will be decided exactly what the positive and negative experiences are.

It is true that the Palio of Siena is a manifestation rich in history which, like many other activities and festivals, keeps traditions alive, attracts tourists and enhances Italy's glamour. But it is one of those "sacred-profane local rituals," explains LAV, an association fighting against any kind of animal exploitation, usually held in honor of saints and madonnas, related to atavistic fears of famine, epidemics and whatever else afflicted humanity. It is no secret, added the association, that the history of the Siena Palio is characterized by too many serious accidents: two racing horses were injured in July 2009 and at least 48 horses died because of this race in recent decades."

Fierce controversy runs rampant about the Palio of Siena. The racing track is definitely dangerous for horses, the detractors uphold. The practice is not civilized; it is detrimental to the animals, insulting their dignity and with a negative educational impact for the public. These cruel events are no longer understandable. But can cultural traditions of ancient memory be erased from the historical annals? Tourists from around the world are entranced by these performances, which bring spectators back in time. What transformations will the Palio undergo? The Piazza del Campo race is a cornerstone of Italian identity in the world. It remained unchanged for centuries, while managing to adapt to adjustments in cultural sensitivity and, in particular, as regards to the protection of horses, always protagonists of the competition. For centuries, the seventeen rival contrade of Siena have run with the same rituals twice a year: in July and August. The Palio is as old as Siena and its history, as well as its future, will be intertwined forever with that of the city.

Il destino del Palio di Siena

Michela Brambilla, ministro italiano del Turismo, ha lanciato la sua campagna personale contro il Palio di Siena. La Brambilla dice che, se la Catalogna ha abolito la corrida, sarebbe bene che gli Italiani rinunciassero a una delle tradizioni storiche e culturali più antiche e apprezzate nel mondo. Perché? Per i maltrattamenti ai cavalli. Alcuni palii danneggiano l'immagine dell'Italia - continua Brambilla - e non sono un buon veicolo di promozione del "Made in Italy".

Il sindaco di Siena, Maurizio Cenni, furioso, ha ribattuto che il Palio è perfettamente in regola con le disposizioni in materia di tutela degli animali. Se il ministro non ritira le sue dichiarazioni sui maltrattamenti durante il Palio, ha intenzione di passare alle vie legali.

Brambilla puntualizza: "Mai parlato di abolizione…". Tuttavia, "occorre valutare tutti i palii, anche quello di Siena, per calcolare quanti maltrattamenti e morti di animali ci sono state". è stato istituito un comitato ad hoc per eseguire uno screening delle varie manifestazioni italiane che coinvolgono gli animali: cavalli, asini, oche e addirittura colombe. Ci sono troppe manifestazioni, troppi retaggi, che comportano lo sfruttamento degli animali. Durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, sede del governo, il ministro del Turismo ha duramente condannato le violenze sugli animali e ha dichiarato che, nell'ambito di tutti i palii, occorrerà valutare esattamente quali sono le esperienze positive e negative.

è vero che il Palio di Siena è un evento ricco di storia, che valorizza il Bel Paese, così come tutte le manifestazioni, iniziative e feste caratteristiche che tengono viva la tradizione e attraggono turisti. Si tratta però di uno di quei "riti locali dal carattere sacro-profano - spiega l'associazione LAV, che si batte contro ogni tipo di sfruttamento degli animali - tenuti in genere in onore di santi e madonne, legati ad ataviche paure di carestie, epidemie e a quant'altro affliggeva l'umanità. Non è un mistero - aggiunge l'associazione - che la storia del Palio di Siena sia caratterizzata da molti, troppi, gravi incidenti: due cavalli feriti nella corsa del luglio 2009, almeno 48 cavalli morti a causa di questa corsa negli ultimi decenni".

Tornano, allora, accanite polemiche sul Palio di Siena. La pista è sicuramente pericolosa per i cavalli, affermano i detrattori. L'usanza non è civile, è lesiva per gli animali, offensiva della loro dignità e diseducativa per il pubblico. Questi crudeli eventi ormai non hanno più senso. Ma sarà possibile cancellare dagli annali storici tradizioni culturali di millenaria memoria? Turisti da tutto il mondo sono estasiati da questi spettacoli che riportano indietro nel tempo. Quali trasformazioni subirà il Palio di Siena? La competizione di Piazza del Campo è un caposaldo dell'identità italiana nel mondo. è rimasta inalterata nei secoli, pur riuscendo ad adeguarsi ai mutamenti culturali e di sensibilità, in particolare per quel che riguarda la tutela dei cavalli, da sempre protagonisti assoluti della corsa. Ogni anno, da secoli, infatti, le diciassette Contrade del Comune di Siena corrono con la stessa ritualità e scadenza: a luglio e agosto. Il Palio è antico come Siena e la sua storia - così come il suo futuro - s'intreccerà per sempre con quella della città.