Carlo Cassola and Italian Literature of the 20th Century

Carlo Cassola must certainly be included among the great writers of 20th century Italian literature. He was born in Rome on March 17, 1917 and died in Montecarlo on January 29, 1987. His style, known as ermetismo, is characterized by a lack of action and emphasis on details and his novels portray the landscapes and the ordinary people of rural Tuscany in simple prose. His ability to observe and describe reality exactly as it is, without any stylistic embellishments, prevents him from being a must-read author in Italian high schools, however he is certainly a most pleasant choice for readers who enjoy an austere novel portraying reality.

Among his masterpieces, his novel “La ragazza di Bube,” won the “Premio Strega” in 1960. In 1963, it was brought to the big screen by director Luigi Comencini, who cast a young Claudia Cardinale in the role of the girl of Bube.

“Fausto e Anna” in 1949, “La casa di Via Valadier” in 1956 and “Un matrimonio del dopoguerra” in 1957, depict the harsh reality of an Italy at the mercy of WWII. Cassola’s writing highlights not only the sufferings of the citizens, but also the frustration experienced by Italian intellectuals allowed only limited freedom of expression. An interesting element in these novels is the description of the tough, everyday life of Italians of that time, which shaped behaviors that became the core of Italian culture long after the end of the war, such as helping each other out when facing adversity and hard times, sharing food and small things and generosity. From this time of suffering, Italians were reborn valuing the importance of hard work and appreciating the importance of generosity in small gestures.

On the back cover of “Un cuore avido,” there is a detail of Amedeo Modigliani’s drawing done in pencil, as well as an unsigned note by Italo Calvino that reads: “Carlo Cassola, solitary writer, reluctant by instinct to be engulfed in the anecdotal of literary life, found himself to be - after the success of “La ragazza di Bube” one of the best known and discussed Italian authors…”

In the books “Monte Mario” (1973), “Gisella” (1974) and “Troppo tardi” (1975), readers can enjoy the description of an Italian bourgeoisie in a state of recovery and of a country enthralled by the financial miracle. In “L’uomo e il cane” (1977) and “Un uomo solo” (1978), the complexity of humanity and the limits related to it are brought to light.

In “Trilogia atomica” (1980), Cassola denounces the danger of the atomic bomb, while in his last writings between 1980 and 1983, a more experimental and almost reassured Cassola emerges as themes like peace and brotherhood are dealt with.

His latest published work, “Mio padre,” was published in 1983. Dedicated to his father, it contains a collection of autobiographical writings and the difficult relationship with his father.

Carlo Cassola’s novels afford the reader an enjoyable tour of truth and passion. I advise you to read at least one.

“Happiness, that acute joy that upsets the heart, that kind of spasm of the soul.” – Carlo Cassola

 

Carlo Cassola e il ‘900 italiano

Tra i grandi scrittori del ‘900 italiano di sicuro trova spazio Carlo Cassola, (Roma,17 marzo 1917 Montecarlo, 19 gennaio 1987). Esponente dell’ermetismo da dove riprende l’essenzialità, infatti, è nota la sua capacità nella descrizione dei fatti e della crudezza nella verità narrata utilizzando l’umanità. Il suo essere diretto e poco arzigogolato nella narrativa non lo fanno entrare nella rosa dei candidati degli autori del novecento nei libri scolastici di letteratura, ma di sicuro è uno degli autori più piacevoli da leggere per chi ama una scrittura mirata alla verità.

Il suo stile, fatto di una scrittura semplice ma diretta, intriga il lettore alla lettura fino all’ ultima parola. Di seguito alcuni tra i suoi capolavori:

Con il libro “La ragazza di Bube”, Carlo Cassola nel 1960 riceve il “Premio Strega” e nel 1963 arriva sul piccolo schermo. La storia, infatti, viene ripresa come sceneggiatura dal regista Luigi Comencini ed ha come attrice principale una giovane Claudia Cardinale nel ruolo della ragazza di Bube.

Con i libri: “Fausto ed Anna” 1949 “La casa di via Valadier” 1956 ed “Un matrimonio del dopoguerra” 1957, abbiamo la descrizione cruda e reale di un’Italia in balia della seconda guerra mondiale.

La scrittura mette in evidenza non solo la sofferenza dei cittadini ma anche la frustrazione degli intellettuali italiani, i quali, soffrono nel vivere la libertà d’espressione limitata.

La cosa che più colpisce nel leggere questi libri è lo stile di vita degli italiani di quel tempo. L’aiutarsi l’un l’altro, la condivisione del cibo e della piccole cose, queste cose fanno emergere a pieno come gli italiani di quel tempo, hanno generato delle diversità comportamentali che hanno dato le basi alla generosità italiana di oggi, che ci contraddistingue in tutto il mondo. Da qui, da questo periodo di sofferenza, gli italiani sono rinati dando valore al lavoro, divenendo quindi grandi e bravi lavoratori e apprezzando e donando la generosità espressa spesso nei piccoli gesti.

In “Un cuore arido” possiamo trovare in contro copertina un particolare del disegno di Amedeo Modigliani fatto a matita e uno scritto non firmato di Italo Calvino che dice: “Carlo Cassola scrittore solitario, schivo per istinto dall’aneddotica della vita letteraria, si è trovato ad essere –dopo il successo de “La ragazza di Bube” uno degli autori italiani più noti e discussi (…)”.

Nei libri: “Monte Mario” 1973”, Gisella” 1974 e “Troppo tardi” 1975, abbiamo la descrizione di una borghesia italiana in ripresa e di un paese che vive la
realizzazione del sogno, incantato dal miracolo finanziario.

In: “L’uomo e il cane” 1977 ed “Un uomo solo” 1978, si porta alla luce l’umanità complessa e i limiti correlati in essa.

In “La trilogia atomica” 1980, troviamo un Cassola che denuncia la pericolosità della bomba atomica, mentre negli ultimi scritti compresi tra 1980 e il 1983 troviamo un Cassola più sperimentale e quasi rasserenato. I temi trattati sono, infatti, quelli della pace e della fratellanza.

Il suo ultimo lavoro pubblicato, “Mio padre” 1983, dedicato al padre, racchiude una raccolta di scritti autobiografici dove raccontando la sua vita porta in evidenza il suo rapporto difficile con il padre.

Con i libri di Carlo Cassola si può percorrere un piacevole viaggio italiano fatto di verità e passione. Vi consiglio di leggerne almeno uno.
“La felicità, quella gioia acuta che sconvolge il cuore, quella specie di spasimo dell’anima”. (Carlo Cassola)

Buona lettura!