European Union face disciplinary action against Italy

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Italy could face disciplinary action over its failure to respect European Union spending rules. The European Commission found that Italy’s public debt stood at more than 130 percent of GDP in 2018. This figure is far above the 60 percent limit which EU rules require. Valdis Dombrovskis, EU commissioner for the euro and social dialogue said the Italian economy showed “the damage recent policy choices are doing” and called on the country’s leaders to take action to reduce debt. Without taking action, the disciplinary procedure – which has not yet been opened – could ultimately result in an unprecedented fine of more than 3 billion euros. Italy’s government showed little immediate interest in a policy change, at time of publication, remaining defiant. 

La Commissione europea starebbe pensando di iniziare una procedura disciplinare contro l’Italia per non aver frenato la crescita del debito, con la possibilità che Roma si ritrovi a dover pagare una multa da 3,5 miliardi di euro. La Commissione europea ha rilevato che il debito pubblico italiano si è attestato a più del 130% del PIL nel 2018. Questa cifra è molto al di sopra del limite del 60% richiesto dalle norme dell'UE. Valdis Dombrovskis, commissario europeo per l'euro e il dialogo sociale, ha dichiarato che l'economia italiana evidenzia "i danni che le recenti scelte politiche stanno causando" e ha invitato i leader del paese a prendere provvedimenti per ridurre il debito. Sul fatto è intervenuto il ministro dell’Interno Salvini, indicando che respingerà le richieste dell’UE quando il governo elaborerà il prossimo budget. La UE non ha mai multato prima un governo per il suo budget, e la decisione potrebbe impiegare mesi ad arrivare, visto che con molta probabilità all’Italia verrà dato il tempo di poter sistemare le sue finanze. Ma la decisione di Bruxelles arriva dopo che la Commissione scelse qualche mese fa di non avviare il processo nei confronti dell’Italia dal momento che il governo giallo verde si impegnò a contenere alcune delle sue spese. Ora, se la Commissione perderà o meno la pazienza dipenderà molto dalle risposte - al momento inesistenti - che riceverà da Roma.