Italy is threatening to close its ports as the migrant crisis continues

Italy is threatening to close its ports and impound rescue ships run by aid agencies as the European migrant crisis continues. More than 500,000 migrants have passed through Italian ports since 2014 (85,000 this year alone) and, as the numbers continue to rise, Italian leaders say the influx is unsustainable. Being the main destination for migrants fleeing Africa, namely the transit country of Libya, because of its proximity to the continent, Italy is under much pressure to accept the refugees. Under a solidarity plan agreed in 2015, EU countries were meant to relocate 160,000 asylum seekers between them, to help relieve pressure from Italy and Greece. So far, only about 21,000 have been relocated. The EU has begun legal action against the Czech Republic, Hungary and Poland for not taking their shares. “What is happening in front of our eyes in Italy is an unfolding tragedy. This cannot be an Italian problem alone,” said Filippo Grandi, the UN High Commissioner for Refugees.

L’Italia sta minacciando di chiudere i propri porti e di confiscare le imbarcazioni gestite da agenzie che effettuano operazioni di soccorso nelle acque del Mediterraneo, laddove la crisi europea dei migranti dovesse continuare. Oltre 500.000 sono infatti transitati attraverso i porti italiani dal 2014, di cui 85.000 unità soltanto dall’inizio di questo anno. Poiché il numero di arrivi è in continua crescita, le autorità Italiane dichiarano che un tale flusso è ormai insostenibile. Dato che l’Italia rappresenta la principale destinazione per i profughi che fuggono dall’Africa, in particolare tramite la Libia quale Paese di transito a causa della vicinanza dal continente europeo, l’Italia è sottoposta ad una forte pressione per accogliere i rifugiati. In base ad un accordo di solidarietà stipulato nel 2015, tutti i Paesi dell’UE avrebbero dovuto accettare 160.000 richiedenti di asilo suddivisi tra i vari membri della comunità, al fine di alleviare la pressione sull’Italia e sulla Grecia. Contrariamente a quanto previsto dall’accordo di solidarietà, invece, ad oggi solamente 21.000 migranti sono stati ricollocati nelle altre nazioni europee. Di conseguenza, l’UE ha avviato un’azione legale nei confronti di Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia per non aver accolto le loro rispettive quote. “Ciò che sta avvenendo davanti ai nostri occhi in Italia, è una tragedia che si sta palesando. Questo non può essere un problema soltanto italiano” ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario dell’ONU per i Rifugiati.