The Sea and Its History

The boundless blue that one can see from every corner of the Italian peninsula, the unmistakable noise of the waves crashing on the shore, the taste of iodine that fills the lungs with health and freedom...it is the sea! In fact, the sea can not be associated only with the idea of nature, but it is also culture, tradition, work, and free time. For this reason, spreading the culture of the sea means first of all respecting the life and traditions of our seas and of the people who live every day in contact with them.

The Mediterranean Sea is famous all over the world, but this sea, which surrounds the entire Italian peninsula with its islands, takes several names: North-West it is called the Ligurian Sea; moving South it becomes the Tyrrhenian Sea and the Sardinian Sea as it wraps around the island. At its southernmost tips, the body of water is known as Sea of Sicily, Ionian Sea and finally, as the Adriatic Sea along the east coast of the Country.

For the Italians, the sea is not just synonymous of water and holidays, but it also represents a family meeting place as if it were a second home where one can live during any season, where one can walk, socialize, run, go horseback riding, or bicycling. The sea, especially for Italians living along the coast, is essential for life. Indeed, it becomes the place where one seeks comfort in sad moments, that fills the heart with life and memories, the ideal place to regain strength with one breath. It is a fascinating view with colors ranging from blue to green to the crystal clear in the most pristine areas of the peninsula and around the two magnificent Italian islands, Sicily and Sardinia.

If we associate the sea with the idea of work, the word fishermen immediately comes to mind. It is impossible to think about our country without envisioning fishermen and their lampare, the traditional wooden fishing boats. The word comes from “lamps,” which illuminate the sea at night in the tradition of many places adjacent to the sea. “...Fish, come on, pull, fisherman, do not stop fishing, little fish in the net, long days in the middle of the sea...” These few lines from a beautiful song by Pierangelo Bertoli highlight how, once, being a fisherman was more about having mental than physical strength. Being isolated for days in   hope of returning to the shore with a huge catch, sometimes represented a mirage. For these fishermen, the sea at night would became a companion, a confidant with whom to share feelings and dismay, but also in the midst of fierce storms, it would be a test; building courage to react with strength and determination.

The sea that is used as a place for pagan and religious traditions may perhaps be the image we like the most. Many religious celebrations, such as the processions of the Madonna or of several Saints, take place in the sea, which thus becomes a place of religious sanctity and prayer.

Finally, the image of the sea that borders the horizon can provide us with a few minutes of relaxation from our hectic life.

Il mare e la sua storia

Il blu sconfinato che puoi scorgere da ogni parte della penisola italiana, il rumore inconfondile delle onde che si infrangono sulla riva, il sapore di iodio che riempie i polmoni di salute e di libertà…   …Il Mare!

Il mare, infatti, non può essere associato solo all’idea di natura ma, esso, è anche cultura, tradizione, lavoro e tempo libero. Per questo motivo diffondere la cultura del mare significa innanzitutto rispettare la vita e le tradizioni dei nostri mari e della gente che vive tutti giorni a contatto con essi.

Il Mar Mediterraneo è famoso in tutto il mondo, ma questo mare, che comprende tutta la penisola italiana con le sue isole, prende diversi nomi: In alto verso ovest abbiamo il Mar Ligure, scendendo troviamo il Mar Tirreno che nella zona verso l’isola della Sardegna diventa Mar della Sardegna, scendendo ancora si raggiungono il Mar di Sicilia e Il Mar Ionio e infine, risalendo dalla Puglia verso la zona est troviamo il Mar Adriatico.

Per gli italiani il mare non è solo acqua e vacanze ma anche un luogo di ritrovo un posto familiare, come la loro casa, dove vivere tutte le stagioni, dove si cammina, si socializza, si corre, si va a cavallo o in bicicletta etc… Il mare, in particolar modo per gli italiani che vivono sulla costa, è fondamentale per la vita, diviene infatti, il posto dove trovare conforto nei momenti tristi, il posto che riempie di vita e di ricordi, il posto dove riprendere le forze con un solo respiro.

Affascinante, con i suoi colori che variano dal blu al verde fino ad arrivare al cristallino nelle zone più incontaminate della penisola e nelle due magnifiche isole italiane, la Sicilia e la Sardegna.

Se associamo il mare all’idea di lavoro, ecco che viene subito alla mente la parola “pescatori”. E’ impossibile infatti immaginare la nostra Italia senza i pescatori, con le loro lampare, le tradizionali barche in legno, usate per la pesca. La parola “Lampare” deriva da lampada. Queste barche infatti  illuminano il mare di notte nella tradizione di molti luoghi adiacenti il mare.

[....] Pesca forza tira pescatore, pesca non ti fermare, poco pesce nella rete, lunghi giorni in mezzo al mare […] Questa poche righe della bellissima canzone di Pierangelo Bertoli mette in evidenza come, una volta, essere pescatore rappresentava più un lavoro di forza mentale che di forza fisica. Il restare per giorni isolati nell’acqua con la speranza di tornare a riva carichi di pesce rappresentava a volte un miraggio. Il mare di notte diventava un compagno, un confidente a cui raccontare i propri sentimenti e sgomenti, ma anche, con le sue tempeste metteva alla prova e dava il coraggio di reagire alla paura con forza e determinazione.

Il mare che viene utilizzato come luogo delle tradizioni pagane e religiose forse può essere l’immagine che piace di più. Molte celebrazioni religiose, come le processioni della Madonna o di diversi Santi, hanno come luogo il mare, che diviene un posto di sacralità religiosa e preghiera.

Infine, l’immagine del mare che confina con l’orizzonte, può donarci qualche minuto di relax da questa vita frenetica…Il blu sconfinato che puoi scorgere da ogni parte della penisola italiana, il rumore inconfondile delle onde che si infrangono sulla riva, il sapore di iodio che riempie i polmoni di salute e di libertà…   …Il Mare!

Il mare, infatti, non può essere associato solo all’idea di natura ma, esso, è anche cultura, tradizione, lavoro e tempo libero. Per questo motivo diffondere la cultura del mare significa innanzitutto rispettare la vita e le tradizioni dei nostri mari e della gente che vive tutti giorni a contatto con essi.

Il Mar Mediterraneo è famoso in tutto il mondo, ma questo mare, che comprende tutta la penisola italiana con le sue isole, prende diversi nomi: In alto verso ovest abbiamo il Mar Ligure, scendendo troviamo il Mar Tirreno che nella zona verso l’isola della Sardegna diventa Mar della Sardegna, scendendo ancora si raggiungono il Mar di Sicilia e Il Mar Ionio e infine, risalendo dalla Puglia verso la zona est troviamo il Mar Adriatico.

Per gli italiani il mare non è solo acqua e vacanze ma anche un luogo di ritrovo un posto familiare, come la loro casa, dove vivere tutte le stagioni, dove si cammina, si socializza, si corre, si va a cavallo o in bicicletta etc… Il mare, in particolar modo per gli italiani che vivono sulla costa, è fondamentale per la vita, diviene infatti, il posto dove trovare conforto nei momenti tristi, il posto che riempie di vita e di ricordi, il posto dove riprendere le forze con un solo respiro.

Affascinante, con i suoi colori che variano dal blu al verde fino ad arrivare al cristallino nelle zone più incontaminate della penisola e nelle due magnifiche isole italiane, la Sicilia e la Sardegna.

Se associamo il mare all’idea di lavoro, ecco che viene subito alla mente la parola “pescatori”. E’ impossibile infatti immaginare la nostra Italia senza i pescatori, con le loro lampare, le tradizionali barche in legno, usate per la pesca. La parola “Lampare” deriva da lampada. Queste barche infatti  illuminano il mare di notte nella tradizione di molti luoghi adiacenti il mare.

[....] Pesca forza tira pescatore, pesca non ti fermare, poco pesce nella rete, lunghi giorni in mezzo al mare […] Questa poche righe della bellissima canzone di Pierangelo Bertoli mette in evidenza come, una volta, essere pescatore rappresentava più un lavoro di forza mentale che di forza fisica. Il restare per giorni isolati nell’acqua con la speranza di tornare a riva carichi di pesce rappresentava a volte un miraggio. Il mare di notte diventava un compagno, un confidente a cui raccontare i propri sentimenti e sgomenti, ma anche, con le sue tempeste metteva alla prova e dava il coraggio di reagire alla paura con forza e determinazione.

Il mare che viene utilizzato come luogo delle tradizioni pagane e religiose forse può essere l’immagine che piace di più. Molte celebrazioni religiose, come le processioni della Madonna o di diversi Santi, hanno come luogo il mare, che diviene un posto di sacralità religiosa e preghiera.

Infine, l’immagine del mare che confina con l’orizzonte, può donarci qualche minuto di relax da questa vita frenetica…