Time clock dodgers in Siracusa, Sicily will be charged with fraud

Time clock dodgers in Siracusa, Sicily will be charged with fraud according to Italy’s finance police. They finished an investigation which revealed 29 public service employees skipped work an average of 40 percent of the time. During this absenteeism, they went about personal tasks like shopping, visiting the doctor and gardening while being clocked in to their respective jobs. Investigators used video surveillance and GPS devices to track workers caught in the act. Tougher laws on absenteeism prompted the investigation when 35 timesheet abusers were arrested last October in San Remo. The offenders included a traffic policeman clocking in and then going to bed, and others canoeing, gambling and fishing while being on the clock. Employers have also been targeted for allowing the practice of absenteeism. A 2013 report revealed only 219 employees out of nearly 7,000 cases were actually terminated for the offense.

I “furbetti” della timbratura del cartellino a Siracusa, in Sicilia, dovranno rispondere del reato di truffa aggravata, secondo quanto dichiarato dalla Finanza, che ha individuato 29 dipendenti pubblici assenteisti, i quali, contando anche sulla complicità di altri colleghi che gli timbravano il badge, si assentavano ingiustificatamente dal posto di lavoro il 40% delle volte per dedicarsi ad attività di carattere privato come shopping, visite dal medico e giardinaggio nelle proprie abitazioni. A supporto dell’attività di videosorveglianza durante le indagini, La GdF ha svolto ulteriori riscontri, con pedinamenti ed osservazione dei dipendenti monitorati con l’ausilio di gps posizionati sulle autovetture in uso agli indagati. Leggi più rigide anti-assenteismo hanno avviato l’indagine che lo scorso ottobre a San Remo ha portato all’arresto di 35 dipendenti pubblici, tra cui un poliziotto che timbrava il cartellino per poi tornare a dormire ed impiegati che andavano in canoa, a giocare d’azzardo o a pesca durante il turno di lavoro. La Finanza ha preso di mira anche i responsabili degli uffici dell’amministrazione pubblica che favoreggiano la pratica dell’assenteismo. Una inchiesta del 2013 ha rivelato che solamente 219 indagati su 7.000 sono stati licenziati  per aver commesso reato.